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PROGETTO ALICE 2015 - I •• vol. XVI • n° 46 Mario Barra 83 In tal caso la progressione più conveniente è la ternaria. Così per es. coi 4 pesi di 1, 3, 9, 27 libbre si possono pesare tutte le libbre intere da 1 a 40 (f. 97r).] Nel 1556, l’altrettanto famoso matematico, Tartaglia, nel suo General 4 trattato di numeri e misure, senza citare Pacioli, indica come, con la serie di pesi 1,2,4,8,16,32 è possibile pesare qualunque numero da “1 a 40” ed oltre [con imprecisione: si può pesare fino a 63], servendosi di una bilancia a doppio piatto, con l’ulteriore restrizione di poter porre i pesi da una sola parte. [Se possono essere posti su entrambi i piatti sono sufficienti i pesi 1,3,9,27. Bachet de Méziriac nelle sue Récréations Mathématiques pubblica di nuovo questo problema che è internazionalmente noto come problema di Bachet, perché appare anche nei suoi Problemes che è considerata la prima raccolta storica di problemi ricreativi e ripubblicata negli anni molte volte. In realta’ moltissimi dei problemi del Bachet sono 5 tratti dal un manoscritto di Luca Pacioli]. Ma il vostro risultato è molto più importante. Pensate che uno dei più grandi matematici, Leibniz, ha scoperto il sistema di numerazione in base due 6 soltanto nel 1679. Lo ha fatto in generale [cioè, non soltanto per rispondere a un quesito, ma anche con una traduzione dei pesi in numeri per esprimerne altri, come avete fatto voi] dopo aver fatto i seguenti calcoli: 4 Niccolò Fontana (Brescia, 1499 circa – Venezia, 13 dicembre 1557) è stato un famoso matematico italiano. Al suo soprannome (Tartaglia), dovuto al suo linguaggio balbettante, è legato il noto triangolo numerico, detto triangolo di Tartaglia e la scoperta della risoluzione algebrica delle equazioni di terzo grado . 5 L’autore ha generalizzato il problema a un numero di piatti qualsiasi e a … (vedi oltre). 6 Gottfried Wilhelm von Leibniz (Lipsia, 1 luglio 1646 – Hannover, 14 novembre 1716) è stato un matematico, filosofo, scienziato, logico, glottoteta, diplomatico, giurista, storico, magistrato tedesco di origine sorba (serbi di Lusazia). A lui si deve il termine "funzione" (utilizzato per la prima volta in un testo a stampa nel 1692) che egli usò per individuare le proprietà di una curva, tra cui l'andamento, la pendenza e la perpendicolare in un punto, la corda. A Leibniz, assieme a Isaac Newton, vengono generalmente attribuiti l'introduzione e i primi sviluppi del calcolo infinitesimale, in particolare il concetto di integrale, per il quale si usano ancora oggi molte sue notazioni. Fondamentale anche nella definizione di differenziale, Leibniz riorganizzò la matematica del '600 e, non solo, tanto da essere considerato tra i più grandi matematici di tutti i tempi. È considerato il precursore dell'informatica della neuroinformatica e del calcolo automatico: fu inventore di una calcolatrice meccanica detta Macchina di Leibniz (vedi oltre nel testo) inoltre alcuni ambiti della sua filosofia aprirono numerosi spiragli sulla dimensione dell'inconscio che solo nel XX secolo, con Sigmund Freud, si tenterà di esplorare. Leibniz è uno dei massimi esponenti del pensiero occidentale, anzi, è una delle poche figure di "genio universale"; la sua applicazione intellettuale a pressoché tutte le discipline del sapere, ne rende l'opera vastissima e studiata ancor oggi in modo trasversale.
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